Ci sono esperienze nella vita di ognuno di noi, che ti lasciano dentro un vortice di emozioni così forti e devastanti da riuscire a farti crescere, a cambiarti dentro e a renderti migliore.
L’Anime di Carta Summer Camp, è stato il mio biglietto di sola andata verso ciò che, con gioia reputo: ”L’esperienza più bella e particolare in assoluto.”
Sono partita senza avere una chiara idea di ciò che Michele avesse in mente per noi, il mio desiderio più grande, era quello di poterlo vedere lontano dai riflettori, dalla confusione di un concerto o di un Instore, poterlo vedere come il ragazzo normale che è, e riuscire a scambiare due parole assieme, piuttosto che “sprecare” attimi preziosi solo per ottenere una foto, e una volta arrivata a Canazei, sono stata letteralmente catapultata nel suo mondo.
Ho potuto vedere cosa si cela dietro alla produzione di un album, di una canzone, il duro lavoro che un sacco di persone devono fare per poterci regalare quelle canzoni che, in un modo o in un altro diventeranno le colonne sonore delle nostre estati, dei pianti dovuti ad un amore finito o delle gioie provate per un amicizia ritrovata.
Ho scoperto quanto importante sia scattare una bella foto, così che possa regalarci emozioni durature che, se tutto va bene, diventeranno anche le emozioni di chiunque altro vedrà quegli scatti, e ho avuto la conferma di come certi momenti, piuttosto che fotografarli o filmarli, vadano vissuti perché viverli con la consapevolezza che non si ripeteranno li rende ancora più speciali.
Ho conosciuto le meravigliose persone che circondano Michele, da quel pazzo e divertentissimo Paso (dice di essere cattivo, ma credetemi, è una persona fantastica, ho riso di più con lui in mezza ora che in un anno di vita), ad un gentilissimo e bravissimo Helio (a cui va un grazie speciale per avermi tolto la maggior parte di quei dubbi riguardanti la musica), a Erika, una ragazza dolce che ci ha spiegato come funziona il mondo di Youtube, per poi finire con Simone, un ragazzo speciale che ci ha aperto lo scrigno in cui si racchiudono i trucchi e i segreti della fotografia e della produzione video, mostrandoci quanto, avere una passione per cui lottare faccia la differenza in questo mondo.
Un’altra cosa che ricorderò con tanto amore, è stata l’occasione di poter passeggiare con Michele, senza sentire il bisogno di parlare per forza perché in momenti come quelli anche il silenzio parla.
Grazie a tutte quelle amicizie speciali nate durante questo camp.
Grazie a Giorgia, Teresa, Elisa e Chiara con le quali ho potuto ridere fino a scoppiare senza vergognarmi di ciò che sono, insieme a mia sorella (sapete di sicuro che quando parla una è come se parlasse anche l’altra quindi il grazie è da parte di entrambe). Grazie a Margherita e a Caterina per aver reso il nostro tavolo (e non solo) unico e grazie alle nostre compagne di stanza Ilaria e Beatrice, senza le quali io e mia sorella non avremmo di certo potuto cantare la sigla dei Puffi e tantissime altre canzoni a mezzanotte mentre, in preda all’ansia, speravamo che venisse a trovarci Michele.
Grazie a tutti gli altri ragazzi del nostro gruppo e non, con i quali abbiamo condiviso, praticamente tutto diventando una vera e propria famiglia.
Grazie ai tutor ed infine, grazie a Marco che ogni anno da la possibilità ad un sacco di persone di poter vivere i loro sogni e di potersi sentire parte di qualcosa di unico ed indescrivibile, scoprendo lati di se stessi repressi magari, solo per paura di non “essere accettati”.
Con questo Summer Camp, non potevo davvero chiedere di meglio e auguro a chiunque di provare, almeno una volta nella vita, un esperienza come questa.
Grazie, dal profondo dell’anima a tutti.
Anna e Alessia.